Scienza che studia l’elaborazione delle informazioni e le sue applicazioni; più precisamente l’i. si occupa della rappresentazione, dell’organizzazione e del trattamentoautomatico della informazione. Il termine i. deriva dal fr. informatique (composto di INFORMATion e automatIQUE, «informazione automatica») e fu coniato da P. Dreyfus nel 1962.
L' elaborazione delle informazioni (dove per informazioni intendiamo segnali digitali) caratterizzata da tre aspetti fondamentali: l’ingresso, gli algoritmi e l’uscita. Lo studio dell’ingresso include aspetti quali: le strutture dati, le tecniche di rilevamento, la classificazione e fusione di dati e informazioni, le tecniche di rappresentazione, la costruzione e la gestione di grandi quantità di dati o informazioni, i linguaggi di programmazione (➔ linguaggio). Lo studio del trattamento delle informazioni, ossia degli algoritmi, include aspetti quali: la formalizzazione degli obiettivi (ossia delle finalità delle elaborazioni, eventualmente sulla base delle diverse applicazioni), la formalizzazione degli strumenti di elaborazione (le cosiddette primitive, ovvero istruzioni elementari utilizzabili ed eseguibili da un calcolatore e le risorse disponibili per le elaborazioni), le procedure di formulazione e soluzione di problemi (ossia di raggiungimento degli obiettivi sulla base delle primitive e delle risorse disponibili), i modelli di calcolo, gli automi (➔ automa) a stati finiti, la correttezza delle elaborazioni, la gestione della memoria (ossia del sottoinsieme di informazioni presenti in ingresso e utili alle elaborazioni), la complessità computazionale, il parallelismo, i linguaggi di programmazione, le trasformazioni di rappresentazione, le architetture di elaborazione, l’implementazione delle procedure nei diversi ambienti di programmazione e di elaborazione. Lo studio dell’uscita include aspetti quali: la formalizzazione degli obiettivi e dell’applicazione, le interfacce utente, la grafica, i linguaggi di programmazione, le applicazioni.
Oggi l' informatica si espande e trova un campo fertile nell’automazione, della produzione e della gestione di sistemi complessi e di tecnologie, gli aspetti di tipo funzionale e di sistema diventano sempre più legati ai flussi informativi e informatici che accompagnano la trasformazione dei materiali e alle strutture organizzative sviluppate per gestire tali flussi, nonchè nell' intelligenza artificiale . Diventano patrimonio comune concetti quali: teleoperazione (operazione effettuata in modo automatico sulla base di ordini impartiti a distanza e gestiti da una rete di elaborazione); separazione (rete formata da fabbriche senza uomini e fabbriche senza macchine, integrate opportunamente attraverso una rete: ➔ fabbrica); modularità (pochi macrocomponenti con elevata flessibilità, ottenuta attraverso opportuni apparati di gestione automatica delle operazioni, in grado di soddisfare le più diverse esigenze produttive); integrazione(capacità di mettere insieme senza problemi macrocomponenti eterogenei, garantendo, attraverso interfacce informatizzate, correttezza, efficienza ed efficacia di comportamento); producibilità (capacità di prevedere, attraverso simulazione al calcolatore, il comportamento di un sistema produttivo ed eventualmente di un mercato, a fronte dell’introduzione di un nuovo prodotto, specificato attraverso un supporto informatizzato); supporto alle decisioni (capacità di fornire al decisore, attraverso un supporto informatico in rete, un quadro chiaro dell’ambiente, delle alternative esistenti e delle loro caratteristiche tecnico-economico-organizzative).
L' elaborazione delle informazioni (dove per informazioni intendiamo segnali digitali) caratterizzata da tre aspetti fondamentali: l’ingresso, gli algoritmi e l’uscita. Lo studio dell’ingresso include aspetti quali: le strutture dati, le tecniche di rilevamento, la classificazione e fusione di dati e informazioni, le tecniche di rappresentazione, la costruzione e la gestione di grandi quantità di dati o informazioni, i linguaggi di programmazione (➔ linguaggio). Lo studio del trattamento delle informazioni, ossia degli algoritmi, include aspetti quali: la formalizzazione degli obiettivi (ossia delle finalità delle elaborazioni, eventualmente sulla base delle diverse applicazioni), la formalizzazione degli strumenti di elaborazione (le cosiddette primitive, ovvero istruzioni elementari utilizzabili ed eseguibili da un calcolatore e le risorse disponibili per le elaborazioni), le procedure di formulazione e soluzione di problemi (ossia di raggiungimento degli obiettivi sulla base delle primitive e delle risorse disponibili), i modelli di calcolo, gli automi (➔ automa) a stati finiti, la correttezza delle elaborazioni, la gestione della memoria (ossia del sottoinsieme di informazioni presenti in ingresso e utili alle elaborazioni), la complessità computazionale, il parallelismo, i linguaggi di programmazione, le trasformazioni di rappresentazione, le architetture di elaborazione, l’implementazione delle procedure nei diversi ambienti di programmazione e di elaborazione. Lo studio dell’uscita include aspetti quali: la formalizzazione degli obiettivi e dell’applicazione, le interfacce utente, la grafica, i linguaggi di programmazione, le applicazioni.
Oggi l' informatica si espande e trova un campo fertile nell’automazione, della produzione e della gestione di sistemi complessi e di tecnologie, gli aspetti di tipo funzionale e di sistema diventano sempre più legati ai flussi informativi e informatici che accompagnano la trasformazione dei materiali e alle strutture organizzative sviluppate per gestire tali flussi, nonchè nell' intelligenza artificiale . Diventano patrimonio comune concetti quali: teleoperazione (operazione effettuata in modo automatico sulla base di ordini impartiti a distanza e gestiti da una rete di elaborazione); separazione (rete formata da fabbriche senza uomini e fabbriche senza macchine, integrate opportunamente attraverso una rete: ➔ fabbrica); modularità (pochi macrocomponenti con elevata flessibilità, ottenuta attraverso opportuni apparati di gestione automatica delle operazioni, in grado di soddisfare le più diverse esigenze produttive); integrazione(capacità di mettere insieme senza problemi macrocomponenti eterogenei, garantendo, attraverso interfacce informatizzate, correttezza, efficienza ed efficacia di comportamento); producibilità (capacità di prevedere, attraverso simulazione al calcolatore, il comportamento di un sistema produttivo ed eventualmente di un mercato, a fronte dell’introduzione di un nuovo prodotto, specificato attraverso un supporto informatizzato); supporto alle decisioni (capacità di fornire al decisore, attraverso un supporto informatico in rete, un quadro chiaro dell’ambiente, delle alternative esistenti e delle loro caratteristiche tecnico-economico-organizzative).
Complimenti
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